I lavori del SIS in Argentina si arrestarono bruscamente nel 1944

Nel 1952 la CIA descrisse l’ideologo nazista Emil Augsburg, un ufficiale del Wannsee Institute, il think tank delle SS coinvolto nella pianificazione della Soluzione Finale. L’unità delle SS di Augusta svolse compiti speciali, un eufemismo per lo sterminio degli ebrei e di altri indesiderabili, durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante fosse ricercato per crimini di Guerra, Augsburg riuscì a ingraziarsi la CIA, che lo impiegò alla fine degli anni ’40 come esperto negli affari sovietici. Recenti documenti rilasciati dalla CIA hanno indicato che Augsburg era nel gruppo dei criminali di guerra nazisti reclutati dall’esercito statunitense, poco dopo che la Germania si arrese agli Alleati.
Nel 1998 il Congresso degli Stati Uniti approvò il Nazi War Crimes Disclosure Act, una lunga pila di documenti classificati della CIA che confermava uno dei peggiori segreti della Guerra Fredda: l’uso di una rete di spie naziste nella campagna clandestina contro l’Unione Sovietica.
I documenti declassificati mostrano che gli Stati Uniti erano a conoscenza di aver sovvenzionato molti veterani del Terzo Reich, colpevoli di aver commesso orribili crimini contro l’umanità. Ma queste atrocità furono messe da parte man mano che la crociata anti-comunista avanzava. Per i nazisti che sarebbero stati accusati di crimini di guerra, firmare un accordo con i servizi di intelligence americani gli avrebbe permesso di evitare la prigione. Eli Rosenbaum, direttore del Dipartimento di Giustizia per le Investigazioni Speciali e cacciatore di nazisti che aiutò i lavori di declassificazione dei documenti della CIA nell’ IWG, al Jewish Federation di Cleveland nel 2012, disse:
“I veri vincitori della Guerra Fredda erano i criminali di guerra nazisti, molti dei quali riuscirono a scappare alla giustizia perchè Est e Ovest iniziarono, così velocemente, a focalizzarsi nel combattere l’uno contro l’altro.”
Molti criminali nazisti ricevettero punizioni lievi, o addirittura delle ricompense, perchè le agenzie di spionaggio occidentali li consideravano utili. Le 18.000 pagine rilasciate dalla CIA non sono solamente documenti storici, ma pagine in grado di sollevare domande critiche sulla politica estera americana e sulle origini della Guerra Fredda. La decisione di reclutare questi nazisti ha avuto un impatto negativo sulle relazioni tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, ed ha posto le basi per la tolleranza americana nei confronti delle violazioni di diritti umani e di atti criminali, in nome dell’anticomunismo, dando via ad una serie di interventi non democratici della CIA nel mondo. La figura chiave, da parte tedesca, del dialogo tra la CIA e i nazisti era il generale Reinhard Gehlen, la spia anti-sovietica di punta di Adolf Hitler. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Gehlen supervisionò tutte le operazioni di intelligence militare tedesca nell’Europa orientale e nell’Unione Sovietica. Alla fine della guerra, Gehlen pensò che l’alleanza tra Stati Uniti ed Unione Sovietica sarebbe crollata. Consapevole del fatto che gli Stati Uniti non disponevano di un valido dispositivo di spionaggio nell’Europa orientale, Gehlen si arrese agli americani e si propose come colui che avrebbe dato un contributo vitale alla lotta contro il comunismo. Oltre a condividere il suo vasto archivio di spionaggio sull’URSS, Gehlen promise che avrebbe potuto riportare in vita una rete di contatti utilizzata in guerra. Anche se il trattato di Yalta stabiliva che gli Stati Uniti avrebbero dovuto dare ai sovietici tutti gli ufficiali tedeschi catturati coinvolti nelle attività ad est, Gehlen fu portato subito a Fort Hunt, in Virginia. L’immagine che lui proiettava dopo 10 mesi di trattative a Fort Hunt era una sorta di leggenda, basata sulla falsa affermazione di Gehlen che non era mai stato davvero un nazista, ma che si era dedicato, soprattutto, a combattere il comunismo. Tra coloro che abboccarono c’era il futuro direttore della CIA, Allen Dulles, che divenne il più grande sostenitore di Gehlen nella politica americana. Gehlen tornò nella Germania Occidentale nell’estate del 1946 con il mandato di ricostruire la sua organizzazione di spionaggio e riprendere a spiare la parte orientale, su volere dei servizi segreti americani. Il corteggiamento iniziale di Gehlen da parte dell’intelligence americana suggerisce che Washington era in modalità Guerra Fredda prima di quanto la maggior parte della gente possa pensare. La mossa di Gehlen smentisce anche l’idea, diffusa in Occidente, secondo la quale le politiche sovietiche aggressive avrebbero scatenato questa nuova Guerra. Con base vicino a Monaco, Gehlen procedette arruolando migliaia di ex membri della Gestapo, della Wehrmacht, e veterani delle SS. Anche il più vile del vile, i burocrati superiori che gestivano l’apparato amministrativo centrale dell’Olocausto, era il benvenuto nell’organizzazione di Gehlen, compreso Alois Brunner, delegato principale di Adolf Eichmann, il maggiore dell SS, Emil Augsburg e il capitano della Gestapo Klaus Barbie. L’apparato di spionaggio formato dai nazisti di Gehlen era occhio e orecchie dell’America nell’Europa centrale. L’organizzazione continuò poi a svolgere un ruolo importante all’interno della NATO, fornendo due terzi delle informazioni sui paesi del Patto di Varsavia. Sotto gli auspici della CIA, e più tardi come capo dei servizi segreti della Germania occidentale fino al suo pensionamento nel 1968, Gehlen esercitò una notevole influenza sulla politica statunitense nei confronti del blocco sovietico.
È noto da tempo che i migliori scienziati tedeschi siano stati ingaggiati da diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, i quali si precipitarono a rivendicare questi esperti di alto profilo come bottino della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, per tutto il tempo, la CIA si era limitata a reclutare spie naziste. Il governo americano non ha mai riconosciuto ufficialmente il suo ruolo nel lancio dell’organizzazione Gehlen fino a più di mezzo secolo dopo. Gestire delle spie naziste, tuttavia, non era la stessa cosa che impiegare dei tecnici. Si potrebbe sempre dire che Wernher von Braun, scienziato ed ingegnere tedesco, e il suo gruppo, stavano compiendo i loro incarichi per la NASA e altri U.S. agenzie.
Ma come si determinava se una spia nazista, con un passato dubbio, stava facendo un lavoro affidabile? I veterani del Terzo Reich si erano spesso dimostrati abili a vendere dati, gran parte dei quali falsi, in cambio di contanti e di sicurezza. Molti nazisti giocarono un doppio gioco, alimentando le voci di corridoio su entrambi i fronti del conflitto Est-Ovest e sfruttando i sospetti reciproci emersi dalle macerie della Germania di Hitler. Gehlen stesso esagerava la minaccia sovietica, per esacerbare la tensione tra le due super potenze. Riuscì a convincere anche il generale Lucius Clay, nella zona di occupazione tedesca degli Stati Uniti, che una massiccia mobilitazione sovietica era iniziata in Europa orientale. Questo spinse Clay ad inviare un telegramma topsecret a Washington nel marzo del 1948, avvertendo che la guerra era repentina. La strategia di disinformazione di Gehlen si basava su una semplice premessa: più la Guerra Fredda diventava fredda, più gli eredi di Hitler avevano sufficiente spazio politico per manovrarla. L’organizzazione avrebbe potuto fiorire solo a queste condizioni e quindi si impegnò ad inasprire il conflitto sovietico-americano <168. I membri dell’organizzazione Gehlen sono serviti per aiutare migliaia di fuggiaschi nazisti e fascisti tramite le ratlines, e condurli in rifugi sicuri all’estero. Alcuni collaboratori del Terzo Reich tornarono come agenti di sicurezza sparsi in Medio Oriente o in America Latina, dove gli squadroni della morte di estrema destra persistono tutt’oggi come loro eredità. Klaus Barbie, per esempio, ha assistito alla successione di vari regimi militari in Bolivia, dove ha insegnato ai soldati boliviani tecniche di tortura ed ha aiutato a proteggere il commercio di cocaina tra gli anni ’70 e ’80. Finanziando Gehlen, la CIA si è inconsapevolmente esposta alla manipolazione di un servizio di intelligence straniero che era pieno di spie sovietiche. L’abitudine di Gehlen di impiegare ex nazisti compromessi, e la volontà della CIA di sanzionare questa pratica, ha permesso all’Unione Sovietica di penetrare all’interno dei servizi segreti della Germania Occidentale ricattando numerosi agenti. Ironicamente, alcuni degli uomini impiegati da Gehlen continuarono a svolgere ruoli di primo piano nelle organizzazioni europee neofasciste che disprezzavano gli Stati Uniti. Più di un semplice imbroglio di spionaggio. Anche se l’FBI ha effettivamente chiuso le organizzazioni di spionaggio formate da nazisti negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, i governi latino-americani sono stati interessati da spie naziste, sabotatori e contrabbandieri per tutta il dopoguerra. La maggior parte di questi paesi erano politicamente neutrali, anche se le loro politiche tendevano ad essere anti-naziste. Un’eccezione era l’Argentina, che decise di allontanarsi dagli Stati Uniti e di avvicinarsi, diplomaticamente, alla Germania. Per questo l’Argentina si rivelò un ambiente più duro per i membri del servizio speciale di intelligence dell’FBI (Federal Bureau of Investigation), o del SIS (Secret Intelligence Service), l’Agenzia dell’FBI per le operazioni in America Latina, la cui missione era identificare e contrastare gli agenti nazisti in Sud America. Pur avendo ottenuto scarsa collaborazione da Buenos Aires, il SIS ha potuto collaborare con alcuni funzionari locali, consegnando loro delle prove che avrebbero portato all’arresto di agenti tedeschi. Per fare questo, il Bureau aveva assegnato il suo primo agente sotto copertura non ufficiale a Buenos Aires nel settembre 1940, ed entro la metà del 1942 furono assegnati agenti ufficiali all’Ambasciata degli Stati Uniti e in due consolati. Alla fine del 1943, al culmine delle operazioni del SIS, l’FBI disponeva di diversi agenti ufficiali e 37 agenti che lavoravano contro i nazisti sotto copertura <169. Anche se il governo di Buenos Aires era apparentemente neutrale, il Sottosegretario di Stato americano, Summer Welles, aveva identificato il paese nel 1942 come base per le operazioni di spionaggio dell’Asse. I nazisti usavano l’ambivalenza dell’Argentina per convogliare i propri agenti d’intelligence nell’emisfero occidentale, per migliorare le comunicazioni radio attraverso l’America meridionale e per trasportare minerali strategici in Germania. L’FBI avrebbe dovuto porre fine a tutte queste azioni. Gli agenti del SIS vennero a conoscenza della presenza dell’addetto navale tedesco in Argentina, Dietrich Niebuhr, che stava orchestrando il contrabbando di materiali da guerra strategici attraverso il blocco navale britannico. Lui e i suoi agenti compravano platino e diamanti industriali sul mercato nero ed usavano marinai a bordo di navi da carico portoghese e spagnole per spedirli alle industrie tedesche. Gli agenti del SIS sorvegliarono queste operazioni e raccolsero informazioni contro i contrabbandieri. L’intelligence ha anche aiutato gli Stati Uniti a stilare un elenco di cittadini che le autorità inglesi e americane avrebbero potuto usare per infastidire questi contrabbandieri nei Caraibi. Niebuhr fu infine espulso dall’Argentina. I lavori del SIS in Argentina si arrestarono bruscamente nel 1944. A seguito dell’indiscrezione di molti informatori del SIS, i cui ruoli erano stati scoperti. Il direttore dell’FBI, J. Edgar Hoover, temendo che i suoi agenti avessero potuto trovarsi in pericolo, ordinò rapidamente a tutto il personale del SIS di lasciare il paese. Gli agenti potenzialmente compromessi arrivarono così a Montevideo.
[NOTE]
168 Christopher Simpson, Blowback: America’s Recruitment of Nazis and Its Effects on the Cold War, Weidenfeld & Nicolson, 1988
169 FBI, Heroism in Hostile Territory, The Argentine Operations of the FBI’s Special Intelligence Service, 2017
Giorgia Cardillo, La fuga dei criminali nazisti verso l’Argentina di Perón e la rete internazionale che li ha protetti. Il ruolo della Chiesa cattolica e dei servizi di intelligence, Tesi di Laurea, Università LUISS “Guido Carli”, Anno Accademico 2018/2019