Lo scioglimento di Abstraction-Création veniva presentato come naturale conseguenza della difficile situazione europea

Figura 84: Allestimento della mostra dedicata ad Abstraction-Création al MoMa di New York, 1977 – Qui ripresa da : Ilaria Deianira Amico, Op. cit. infra

La rivista «Abstraction Création Art Non Figuratif» veniva inclusa da Beaumont Newhall, bibliotecario del Museum of Modern Art di New York, nella bibliografia monografica sull’arte astratta redatta in appendice del catalogo della mostra del 1936 Cubism and Abstract Art <930: nella nota si indicavano come nomi dei fondatori Jean Hélion e Albert Gleizes e l’attività indicata negli estremi cronologici 1933-36. Questo dato fa supporre che il direttore del MoMa avesse raccolto informazioni sull’associazione da Hélion, trasferitosi in America proprio nel 1936, il quale probabilmente conobbe Barr attraverso Eugene Gallatin, collezionista con cui il pittore intratteneva rapporti epistolari già dal 1934 <931. La stagione americana di Hélion coincise con un ripensamento radicale della lezione di Mondrian e in generale dell’astrazione geometrica già espressa in questi termini sulla rivista «Axis» nel 1935: “Our means are too limited, our points of view too focused, we have our eyes too near what we do […] I consider painting as an organism of growth” <932.
La metafora che Herbert Read utilizzò per ricordare la temperie artistica inglese negli anni Trenta – il critico si era paragonato a un acrobata in piedi su due cavalli in corsa, astrattismo e surrealismo – descrive quel “compromesso” tra forma astratta oggettiva e rappresentazione evocativa che caratterizzò l’estetica modernista negli anni Trenta <933 che arrivò anche oltreoceano anche grazie all’attività degli artisti legati a Abstraction-Création, tra i quali Jean Hélion <934.

Figura 21: Jean Hélion, Composition, 1934, olio su tela, 144 x 199 cm, Guggenheim Museum, New York pubblicato in «Abstraction Création Art Non Figuratif», n. 3, 1934, p. 24 – Qui ripresa da : Ilaria Deianira Amico, Op. cit. infra

La mostra organizzata al MoMa ricevette l’attenzione di molti membri del gruppo astratto parigino; la copia originale del catalogo conservata da John Wardell Power presentava annotazioni con commenti a matita su alcune frasi di Barr considerate problematiche, come l’affermazione del critico americano secondo il quale grazie all’adesione di Pevsner e Gabo il gruppo Abstraction-Création avesse al suo interno una forte rappresentanza delle tendenze costruttiviste <935. Power sottolineava invece i nomi e le note biografiche di Kandinsky e Picasso, a segnalare i suoi principali riferimenti del periodo parigino <936.
Gabo e Pevsner non ebbero un ruolo di rilievo nell’associazione, da quanto emerso nel primo capitolo del presente studio; una tendenza costruttivista ci fu, ma venne rappresentata principalmente attraverso il neoplasticismo di Vantongerloo. È quindi da ricondurre all’attività di Seuphor come critico, per le ragioni delineate nel paragrafo precedente, se a partire dal secondo dopoguerra la fortuna critica del gruppo astratto si concentrò sull’analisi delle tendenze più geometriche ivi rappresentate.
Nell’introduzione di Peinture et d’avant-garde au Seuil des années 30 <937 Marie-Aline Prat ha ricondotto alla fortuna del volume di George Rickey in Constructivism, Origins and Evolution (1967) il rinnovato interesse per l’astrattismo geometrico europeo. Nel libro in oggetto George Rickey posizionava Cercle et Carré come il movimento che aveva rilanciato in Francia di una corrente d’astrazione detta “construite”, “constructive” o “géométrique”, sviluppando le fonti russe e rielaborando la stessa direzione in Abstraction-Création <938. A conferma di un nuovo interesse per l’attività del gruppo astratto negli Stati Uniti, nel 1968 venne pubblicato il reprint della rivista «Abstraction Creation Art Non Figuratif» per le edizioni Arno Press di New York. Mentre i musei statali europei si astenevano ancora dall’organizzare grandi mostre che introducevano tendenze astratte, fu ancora il MoMa di New York ad organizzare tra il 1970 ed il 1979 – complice il successo delle contemporanee neoavanguardie – una stagione di mostre monografiche sul costruttivismo e sugli artisti protagonisti della diffusione delle tendenze geometriche in Europa ed in America negli anni tra le due guerre. Durante la primavera del 1970 fu organizzata una mostra personale di Theo van Doesburg, con un taglio che evidenziava anche l’attività architettonica del pittore olandese <939. Risale a metà anni Settanta la stagione delle mostre dedicate a Barbara Hepworth <940, al costruttivismo polacco attivo a Parigi negli anni Venti e Trenta <941, alle avanguardie russe <942. Nel settembre del 1977 il MoMa ordinò un’esposizione interamente dedicata al gruppo Abstraction-Création, dove furono esposte le stampe e i disegni conservati nella collezione del museo. (figura 84) L’elenco degli artisti includeva quelli più riconosciuti nel campo dell’arte astratta, come Wassily Kandinsky, molti americani, come Alexander Calder, e pittori e scultori internazionali che si trasferirono negli Stati Uniti, come Moholy-Nagy. La mostra fu organizzata dalla conservatrice del Dipartimento di stampe e libri illustrati del Museo, Howerdena Pindell, che presentò il gruppo sottolineando i contrasti con i surrealisti e la rilevanza della componente geometrica nell’attività degli artisti […]
Il testo di presentazione della mostra metteva in luce la radice costruttivista dell’associazione, citando i polacchi della rivista «Blok», Van Doesburg, Vantongerloo e Vordemberge Gildewart e gli artisti legati al Bauhaus Albers, Kandinsky e Moholy Nagy.
Lo scioglimento di Abstraction-Création veniva presentato come naturale conseguenza della difficile situazione europea e veniva collegato alla nascita della formazione American Abstract Artists denotando, nelle intenzioni della curatrice, la volontà di segnalare lo spostamento del centro dell’arte da Parigi a New York.
Negli anni Settanta la letteratura sull’argomento cominciò ad elaborare una storia di Abstraction-Création come esperienza che aveva garantito continuità storica alla diffusione delle tendenze geometriche e costruttiviste sia in Francia che in America, all’interno di una corrente di “costruttivismo europeo” che raccoglieva le esperienze russe, la Bauhaus, il neoplasticismo olandese e l’unismo polacco. Le prime mostre istituzionali sui maestri del costruttivismo, su effetto dell’attività statunitense, ebbero luogo in Francia nella seconda metà degli anni Settanta e furono realizzate in collaborazione con istituzioni americane: questo fu il caso, ad esempio, delle due mostre organizzate in concomitanza presso il Musée d’Art moderne de la Ville de Paris nel 1977, Aspects historiques du constructivisme et de l’art concret e Art abstrait – Art concret, dove venivano presentate opere provenienti principalmente dalla McCory Corporate Collection di New York.
In questo contesto nasceva la mostra Abstraction-Création 1931-1936 a cura di Gladys Fabre, organizzata ancora una volta dal Musée d’Art moderne de la Ville de Paris assieme al Westfalisches Landesmuseum fur Kunst und Kulturgeschichte di Monaco, il cui catalogo è tuttora l’unica monografia sull’argomento.
[NOTE]
930 Beaumont Newhall, Bibliography in Cubism and Abstract Art, catalogo della mostra, Museum of Modern Art, New York, 1936, pp. 234-235. La bibliografia è redatta in ordine alfabetico; seguendo un ordine cronologico, dopo «Cercle et Carré» vengono segnalati: «Art Concret», fondata da Van Doesburg nel 1930; cinque articoli intitolati De l’art abstrait pubblicati sui «Cahiers d’art» in diversi numeri del 1931 a firma di Mondrian, Léger, Kandinsky, Dorner, Arp; a firma di Alexander Dorner (n.d.r Alexandere Doerner, direttore del Museo di Hannover che aveva commissionato ad El Lissitsky il famoso Cabinet abstrait) Die neue Raumvorstellung in der bildende Kunst, 1931; il catalogo della mostra Abstraktion in der Malerie: Kandinsky, Feininger, Klee presso la Deutscher Kunstverlag di Berlino, 1932; il catalogo della mostra con prefazione di André Salmon Vingt-cinq ans de peinture abstraite presso la galerie Braun & cie. di Parigi; Jean Hélion, The evolution of abstract art, catalogo della mostra alla New York University Art Gallery, 1933; «Abstraction Création», fondata da Hélion e Gleizes, 1933-36; «Axis», edita a Londra dal 1935; il catalogo della mostra Thèse, antithèse e synthèse presso il Kunstmuseum di Lucerna, 1935.
931 Presso l’archivio di Jean Hélion si conserva il carteggio con Gallatin a partire dal 1934. Gons Hélion, IMEC, Caen.
932 J. Hélion, From reduction to growth, «Axis», anno II, aprile 1935, pp. 19-24.
933 Cfr. Alessandro Nigro, Editoriale in «Ricerche di storia dell’arte», fascicolo 2, maggio-agosto 2014. Herbert Read ricordava il suo impegno come critico militante durante gli anni Trenta paragonandosi a un artista del circo in precario equilibrio su due diversi cavalli: astrattismo e surrealismo che definiva due tendenze apparentemente opposte, ma che avevano trovato modo di coesistere temporaneamente nell’eclettico contesto del modernismo inglese. Crf. Giulia Bucci, Utopie moderniste nell’Inghilterra degli anni Trenta, Ivi, pp. 56-65.
934 Sul periodo americano di Jean Hélion si rimanda a Deborah Rosenthal, Introduction in J. Hélion, Double Rhythm. Writings about painting, Arcade Publishing, New York, 2003. Il volume contiene le riflessioni sull’attività teorica dell’artista in America mentre si segnala una lacuna negli studi che riguardano la continuità dei rapporti con l’Europa intrattenuti dal pittore francese nel periodo tra le due guerre, argomento che potrebbe offrire ulteriori elementi di ricerca.
935 Nella cronologia dedicata al Costruttivismo in catalogo si leggeva: “1932. Pevsner and Gabo leaders of Constructivist element in Abstraction-Creation group”, Cubism and Abstract Art, 1936, op. cit., p. 130.
936 L’informazione delle note in catalogo sono in J. W. Power: Abstraction-Création, Paris 1934, op. cit., p. 32.
937 Marie Aline Prat, Peinture et avant-garde au seuil des années 30, La Cité – L’Age d’Homme, Losanna, 1984.
938 George Rickey, Constructivism, Origins and Evolution, Braziller, New York ,1967
939 Theo Van Doesburg: The Development of an Architect [exhibition]. MoMA, New York. 10 April-7 June 1970.
940 Barbara Hepworth Memorial, New York, MoMa. 23 May-15 June 1975.
941 Constructivism in Poland: 1923-1935, New York, MoMa, 30 January-25 March 1976
942 Russia: The Avant Garde [exhibition]. New York, MoMa. 12 October, 1978-2 January 1979.
Ilaria Deianira Amico, Intorno ad Abstraction-Création: aspetti dell’astrattismo tra arte e politica (Parigi, 1931-1936), Tesi di dottorato, Università degli Studi di Firenze, 2019