I socialisti italiani scoprirono l’America

Fin dai primi mesi del 1961 Cavazza fu impegnato a seguire l’organizzazione di un viaggio di un esponente socialista in America che rappresentò uno dei passaggi più significativi durante gli anni della formazione del centrosinistra. L’archivio Cavazza non solo è in grado di confermare quanto già è stato scritto sull’argomento da Leopoldo Nuti <471 qualche anno fa, ma aggiunge importanti elementi che confermano la centralità del ruolo dell’analista bolognese, contribuendo ad ampliare il quadro delle relazioni all’interno della quali si articolarono i principali sviluppi politici di quel periodo. In un memorandum indirizzato a Nenni, inviatogli attraverso Cattani <472
f) Conferire al tentativo italiano di centro-sinistra il significato di formula politica che ha in se la capacità di garantire un accelerato sviluppo economico e sociale. , egli espose una serie di argomentazioni per illustrare i vantaggi di una visita negli Stati Uniti da parte del leader socialista. Precisare il contributo socialista alla trasformazione nei termini di quelle posizioni innovative e dinamiche che sono bastate per anni per provocare la rottura dell’equilibrio conservatore.
g) Correlare il tentativo italiano di centro-sinistra alle necessità di nuove impostazioni della politica estera.
h) In altri termini ritengo che le conversazioni, attraverso la disamina del contributo del pensiero socialista, articolato nei tre punti precedenti, nonché accompagnata da un preciso appello di corresponsabilità rivolta agli esponenti innovatori di ogni paese, e in particolare di quelli visitati, al fine della sollecitare l’impegno politico su una formula di rinnovamento, possano poi riproiettarsi in Italia, svolgendo un ruolo di avallo e di accelerante risposta all’obiettivo che si vuole raggiungere.
Sarebbe mia cura, se si è d’accordo, svolgere le seguenti operazioni.
e) Interpellare in via privata i responsabili delle Istituzioni citate per concordare la conversazione.
f) Fare in modo che certe personalità della politica e della cultura intervengano alle conversazioni.
g) Assicurarsi che taluni sindacati americani, specificamente attivi non manifestino pubblicamente una loro opinione avversa.
h) Assicurarsi che alla conversazione di New York intervengano alcuni di quei soci del Council che sono direttamente impegnati nell’amministrazione e nel Congresso.
Dopo una serie di ulteriori sollecitazioni da parte di Cavazza, la risposta di Nenni alla sua proposta fu telegrafica: «Caro amico, grazie. Ma meglio per adesso non parlare di viaggi in America». <473
In una lettera inviata a Schlesinger il 17 aprile 1962, Cavazza spiegò allo special assistant che il principale motivo della rinuncia era dovuto ad un eventuale attacco da parte del PCI e della sinistra carrista che, in occasione di un incontro con alcuni esponenti del governo statunitense, avrebbe accusato Nenni di aver cambiato radicalmente le sue posizioni in politica estera a favore degli USA. Per togliere Nenni dall’«imbarazzo» di una visita ufficiale, Cavazza suggerì un impegno meno formale, puntando all’organizzazione di un tour di conferenze nella sede del MEC di Bruxelles, al Royal Institute for Foreign Affairs di Londra, con il quale il Mulino era entrato in contatto fin dai tempi del convegno, e infine all’American Council on Foreign Relations di New York, come già concordato con Armstrong <474. Partecipare a degli appuntamenti sulla politica europea o sulla distensione internazionale, non solo in America ma anche in Europa, avrebbe ridotto al minimo il rischio di una campagna giornalistica denigratoria e avrebbe favorito all’estero la formazione di un’immagine di Nenni come un leader del socialismo italiano che, raggiunta la piena autonomia dai comunisti, poteva esprimere la sua «autorevole» opinione sulla politica italiana e internazionale. Cavazza riportò a Sullam il commento di Nenni: «se m’invitano o se vado a NY, vedrà che poi m’invitano a Mosca subito dopo, ma io ci vado e agli uni e agli altri dico le mie idee. In ogni modo veda un po’ lei cosa dicono laggiù, se ci tengono o no, e che atmosfera c’è e poi decideremo». <475
Tra la fine del 1961 e l’inizio del 1962 Schlesinger decise di programmare per l’estate successiva una serie d’incontri con diversi esponenti del partito socialista italiano, per affrontare a Washington soprattutto questioni finanziarie. Il Dipartimento di Stato continuava a mantenere una posizione che contemplava una strategia di attesa e di non intervento molto simile a quella espressa nell’Airgam 98: «I due partiti sono ancora strettamente legati a livello locale, nei campi sindacale, politico, intellettuale, culturale e delle cooperative». < 476
Allo stesso modo per Reinhardt gli Stati Uniti «potevano soltanto aspettare e vedere cosa accadeva» <477
“I ragazzini dell’ambasciata come [Edmund] Sherman e [John Baker], che sono all’ufficio dov’era Lister sono molto preoccupati della questione “argent” per Nenni. Per adesso si preoccupano di far andare gente in Usa e in maggio spediranno Bensi (autonomista, ma secondo Galli “scipido come una semolina”) e poi Pieraccini, in luglio o giù di lì”.
Nell’autunno del 1961 attraverso il programma Leader Grant gestito dall’Usis, l’ambasciata di via Veneto, d’intesa con il Dipartimento di Stato, offrì ufficialmente per la prima volta ai dirigenti del partito socialista l’opportunità di essere invitati negli Usa. Come scrisse successivamente Cavazza in una lettera a Sullam, a portare avanti questa iniziativa furono alcuni giovani funzionari diplomatici: <478 “Proprio Cesare Bensi, Giovanni Pieraccini e Paolo Vittorelli si recarono infatti negli Stati Uniti”. <479
Finalmente a metà marzo il primo a partire fu Vittorelli – responsabile della sezione relazioni internazionali del Psi, seguito due mesi dopo da Bensi. Entrambi furono impegnati nel cercare di spiegare, in maniera convincente,agli scettici del Dipartimento di Stato che la politica estera proposta dal Psi non sarebbe stata in alcun modo un problema per la Nato e che Nenni aveva più volte ribadito di non voler richiedere il disimpegno dell’Italia dal Patto Atlantico. La questione di maggior importanza fu quella dei finanziamenti al Psi, ridottisi negli ultimi anni a causa della fine dei contributi sovietici, che fu affrontato con Schlesinger e i fratelli Reuther, ai vertici dell’UAW, uno dei più influenti sindacati americani. Walter e Victor Reuther, amici di lunga data dall’assistente di Kennedy, in quanto sostenitori e finanziatori di diverse organizzatori della non communist left come l’ADA, avevano mostrato, in occasione di una visita a Roma nell’estate del 1961, durante la quale incontrarono anche Nenni, un grande interesse per la formazione di un governo con il Psi. In vista delle elezioni politiche del 1963 e del congresso nazionale del partito, sia Vittorelli che Bensi chiesero un sostegno economico adeguato all’importanza dei prossimi impegni.
A luglio Pieraccini, direttore del quotidiano socialista l’«Avanti», si apprestava ad intraprendere il terzo e ultimo viaggio negli Usa programmato per i socialisti. Lister la definì, successivamente, «la visita più importante che abbiamo avuto finora da parte di un autonomista» <480. L’avvenimento rappresentò sicuramente l’episodio di maggior rilievo di questo breve ma intenso periodo del 1962, in cui Cavazza ebbe un ruolo anche per il successo dei colloqui americani di Pieraccini. Nei primi giorni di giugno, avviò una consultazione con Sullam e David C. Williams – rappresentante dell’European Free Trade Association e responsabile del settore Ricerca e Istruzione dell’American for Democratic Action – <481, per cercare di avere da loro indicazioni e consigli da trasmettere proprio a Pieraccini, per valorizzare al meglio il suo viaggio. Il 15 giugno l’analista bolognese scrisse una prima lettera a Williams solo per citarne alcuni – chiedendogli di mettersi in contatto con Sullam, per accordarsi su una lista di persone che Pieraccini avrebbe dovuto incontrare per essere introdotto nei più importanti «milieux» americani <482. Tra questi vi erano sicuramente l’IDA e altri gruppi liberals. Nella lettera di risposta Williams, rinnovando l’interesse e l’importanza della visita di Pieraccini, si impegnò ad organizzare un meeting con alcuni dirigenti dell’IDA, a cui avrebbe partecipato anche il dirigente socialista con l’obiettivo di illustrare le ultime novità relative alla situazione politica in Italia <483. Lo stesso giorno Cavazza inviò una lunga lettera al direttore dell’«Avanti», per approfondire alcuni aspetti che erano stati solo accennati in un incontro tra i due avvenuto non molto tempo prima. L’analista del Mulino gli fornì l’indirizzo e il numero telefonico di Sullam raccomandandogli di parlare con lui con la massima confidenza, poiché si trattava di un amico che da molti anni seguiva con interesse gli sviluppi della situazione politica italiana e che poteva sicuramente essere incluso tra coloro i quali si erano schierati a Washington a fianco dei sostenitori di un governo di centrosinistra. Di Sullam avrebbe potuto parlare anche con Wollemborg, suo amico, che vide più volte nelle settimane che precedettero il viaggio. Cavazza informò Pieraccini che avrebbe scritto nelle ore successive a Williams per metterlo in contatto con i fratelli Reuther e con il senatore Humphrey. Nella stessa lettera gli suggerì di parlare degli «argomenti più delicati» – cioè dei finanziamenti al partito – esclusivamente con Schlesinger, Komer e Rostow <484 e gli rammentò, inoltre, di non trascurare Lister del Dipartimento di Stato e, naturalmente Sullam, poiché erano indispensabili per «stringere amicizie» e «suscitare simpatie» verso personalità molto influenti. Inoltre, aggiunse: «Vorrei sottolineare la non trascurabile importanza di questi contatti, giacché è grazie alla loro solidarietà che si può costruire quel concerto di opinione favorevole e quell’atmosfera che consente a chi deve operare effettivamente di poter poi operare» <485. Pertanto, oltre a Lister, sarebbe stato utile incontrare alcuni dirigenti e funzionari del Dipartimento di Stato disposti a sostenere il centrosinistra, come Paul Nitze, James King, Dana Durand, e John Di Sciullo. Il giorno successivo Cavazza fece ancora pressioni su Sullam, invitandolo ad orientare Pieraccini negli incontri con alcuni «amici» ai quali avrebbe potuto illustrare bene gli obiettivi del centrosinistra, ma, soprattutto,gli raccomandò di evitare errori che potessero compromettere la sua missione, gestendo in maniera «saggia e opportuna le notizie scottanti e importanti da fornire tenendo chiuso al giro ristretto la questione soldi» <486. La risposta non si fece attendere. Sullam scrisse che avrebbe visto Pieraccini il 26 luglio e che, nonostante l’assenza di Di Sciullo e di Hilsman, avrebbe «sfruttato a fondo» quell’occasione <487
Il 17 giugno Schlesinger annotò nelle sue memorie:
“Per quanto riguarda la politica estera, il principale impegno nelle ultime settimane è stata l’azione in supporto dell’apertura a sinistra in Italia. […] Io e Bob Komer abbiamo persuaso il Presidente a chiedere allo Special Group di redigere un piano di aiuti per il PSI. Il nostro principale problema è stato un uomo di nome Bill Knight, che è serio e informato, ma ha . Ulteriori informazioni le possiamo trovare nel diario di Arthur Schlesinger Jr., che rappresenta un’altra fonte – oltre all’archivio Cavazza – che ci consente di approfondire la conoscenza delle relazioni tra i socialisti e gli uomini della Nuova Frontiera. una consolidata diffidenza verso il PSI ed è evidente che prova un’antipatia verso una colazione di centro-sinistra. Per fortuna Walter Reuther è entrato in questa questione. Verrà in Europa questa estate e vorrebbe sostenere i lavoratori anti-comunisti all’interno della CGIL, contro i comunisti […]. Sono stato in grado di utilizzare l’iniziativa dei Reuther per forzare il Dipartimento di Stato a decidere se vogliono collaborare all’apertura a sinistra o se voglio restarne fuori e lasciarla affondare o fallire. George Ball e Bill Tyler hanno cominciato ad accettare questa prospettiva. Sabato scorso (il 16) i fratelli Reuther, Arthur Goldberg, Jack Conway ed io abbiamo pranzato da Bobby [Komer] e abbiamo discusso del problema”. <488
Il direttore dell’«Avanti» partì con sua moglie Vera a fine luglio. L’appuntamento più atteso fu sicuramente quello avvenuto alla Casa Bianca con Schlesinger, Komer e Tyler, assistente del Segretario di Stato per gli Affari Europei. Pieraccini analizzò in maniera approfondita la posizione dei socialisti in merito agli ultimi avvenimenti della politica interna e alla loro rinnovata posizione rispetto alla NATO. Subito dopo venne affrontato il principale punto all’ordine del giorno. Ottenere finanziamenti dagli Usa sarebbe stato decisivo per migliorare la condizione degli autonomisti. Contare su maggiori risorse, aggiunse, sarebbe servito per dare fiducia al percorso democratico avviato dal Psi dopo Budapest, determinando una maggiore autonomia dal Pci, ben sovvenzionato dai sovietici, nel sindacato e nelle cooperative. Chiarì che un sostegno americano non avrebbe implicato«nessun condizionamento politico» da parte degli Usa,non impedendo al Psi di restare «indipendente e [di] avere mano libera per difendere gli interessi dei lavoratori». A questo punto, Schlesinger gli chiese attraverso quale canale sarebbe stato più opportuno inviare aiuti dagli Usa. Pieraccini rispose che quello dei sindacati americani poteva essere la soluzione meno rischiosa che avrebbero evitato ogni accusa di «essere dei venduti» <489.Come ha ricordato lo stesso Pieraccini, andare negli Usa fu molto utile, non solo per parlare dei finanziamenti, ma anche per conoscere l’american way of life. Infatti, il programma del viaggio, oltre agli incontri organizzati per discutere di questioni legate al futuro dei socialisti, prevedeva, inoltre, un tour a mostre, teatri e luoghi simbolo di alcune delle più belle città americane (come Washington, New York, Chicago) con lo scopo di suscitare un giudizio positivo non solo verso il benessere e la modernità della società Usa, ma anche sulla produzione e sull’organizzazione culturale di qual paese. L’utilità di programmare all’interno di un viaggio ufficiale delle visite guidate consisteva nel cercare di rimuovere il pregiudizio antiamericano che la sinistra italiana continuava a nutrire verso gli Stati Uniti <490
Il bilancio positivo del viaggio venne più volte ribadito in alcune lettere tra Cavazza, Williams e Sullam. I dirigenti autonomisti erano riusciti a rompere l’isolamento del Psi attraverso nuovi riferimenti internazionali. Sullam però scrisse che Schlesinger e Lister erano entrambi molto preoccupati per le condizioni di salute di Nenni, che ultimamente sembrava aver perso lucidità e forza fisica. <491
Diffusa infatti era la «paura che il manto di erede potesse cadere sulle spalle di Riccardo Lombardi», che certo non garantiva la stessa affidabilità del vecchio leader socialista.
Nello stesso periodo i fratelli Reuther ritornarono in Italia dopo più di un anno, per esporre a Nenni, a Saragat e ad esponenti socialisti, come Giacomo Brodolini della CGIL e Italo Viglianesi della UIL, i loro progetti per incrementare l’autonomia del Psi sia nel campo sindacale che in quello politico. In alternativa all’assenza di fondi governativi americani, a causa del veto di Rusk, quella di costituire un centro di formazione per i quadri sindacali apparve come una valida soluzione per raggiungere ugualmente lo scopo di finanziare i socialisti. Questa iniziativa avrebbe rappresentato l’avvio della costituzione di un unico grande sindacato anticomunista, costituito dalla CISL, dalla UIL e dai dissidenti socialisti fuoriusciti dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro, diretto ad indebolire l’egemonia esercitata dal Pci sulla classe operaia. Secondo i sindacalisti dell’UAW, per la vittoria della battaglia per la democrazia in Italia sarebbe stato fondamentale diminuire il potere dei comunisti all’interno del più grande sindacato italiano. Nel programma del loro itinerario erano previsti anche due appuntamenti con Cavazza e Galli. Cavazza si era messo in contatto con Victor Reuther attraverso Dana Durand e David C. Williams.Con una serie di lettere e resoconti inviati proprio ai sindacalisti americani, Cavazza preparò i due appuntamenti con grande attenzione. L’analista bolognese inviò a Walter Reuther tre relazioni, nelle quali delineò le linee guida dell’attività politica del Psi in Italia, confermando l’evoluzione democratica che il partito aveva avviato dopo Budapest. Oltre a questi resoconti, Cavazza allegò le sue relazioni dei viaggi in America con lo scopo di far conoscere l’attività del gruppo del Mulino a favore del centrosinistra, soffermandosi particolarmente sull’importanza che assunse il convegno sulla politica internazionale dell’anno precedente a Bologna e sugli impegni assunti in quella occasione da alcuni esponenti della Nuova Frontiera. Per essere considerato un interlocutore affidabile, Cavazza metteva al corrente Walter e Victor della sua attività negli Usa e del suo legame con una parte importate di intellettuali progressisti vicini al partito democratico americano a cui anch’essi erano legati <492. Nella seconda settimana di luglio i Reuther incontrarono Cavazza a Firenze e qualche giorno dopo Galli a Venezia […]
[NOTE]
471 L. Nuti, Gli Stati Uniti e l’apertura a sinistra, Laterza, 1999, pp. 444-500.
472 AFLC, Memorandum di Cavazza per Nenni, 14 marzo 1961, sc. 1.
473 AFLC, Lettera di Nanni a Cavazza, 5 gennaio 1962, sc. 1.
474 AFLC, Lettera di Cavazza a Schlesinger, 17 aprile 1962, cit.
475 AFLC, Lettera di Cavazza a Sullam, Bologna, 13 aprile 1962, sc. 2
476 JFKPL, Guidelines for Policy and Operation: Italy, May 1962, National Security Files, Italy General, b. 120, f. Guidelines for Policy and Operation May 1962.
477 JFKPL, AS Papers Memorandum of Conversation (Subject: Italian Political Situation), March 17, 1962, Subject File: Italy, b. WH 12, f. 4/10/62-4/26/62.
478 AFLC, Lettera di Cavazza a Sullam, Bologna, 13 aprile 1962, cit.
479 Il 21 febbraio Nenni aveva indetto una riunione a casa sua per discutere di queste visite e avrebbe dichiarato che, ora che il Psi era al governo, vedere una fila di socialisti recarsi a Washington «come tante api» avrebbe provocato una cattiva impressione in Italia. (L. Nuti, Gli Stati Uniti e l’apertura a sinistra, cit., p. 469).
480 Memorandum di conversazione tra A. Velletri e G. Lister, Leader Grant Visit of Giovanni Pieraccini, 21 giugno, 1962, in JFKPL, AS Papers, b. WH 12, f. 6/15/62-6/30/62.
481 Di cui facevano parte, come abbiamo visto, Arthur Schlesinger insieme ad altri influenti personaggi, tra cui Walter Reuther, Hubert Humphrey e John Kenneth Galbraith.
482 AFLC, Lettera di Cavazza a Williams, Bologna, 15 giugno 1962, sc. 1.
483 AFLC, Lettera di Williams a Cavazza, Washington, 6 luglio 1962, sc. 1.
484 Diventato da poco direttore del Policy Planning Staff.
485 AFLC, Lettera di Cavazza a Pieraccini, Bologna, 15 giugno 1962, sc. 1.
486 AFLC, Lettera di Cavazza a Sullam, Bologna, 16 giugno 1962, sc. 2.
487 AFLC, Lettera di Sullam a Cavazza, Washington, 20 giugno 1962, sc. 2.
488 NYPL, Arthur M. Schlesinger Jr. papers, Journals, Box 312, pp. 715-717.
489 Memorandum di conversazione tra Schlesinger, King, Tyler, Pieraccini. Il Partito Socialista Italiano, 2 Agosto 1962, in National Archive Washington, RG 84, Ambasciata di Roma, CF, b.8, f. 350.1.
490 Intervista a Pieraccini 12 novembre 2014, Viareggio.
491 AFLC, Lettera di Cavazza a Sullam, Bologna, 18 agosto 1962, risposta di Sullam. Washington, 30 agosto, sc. 2. Lettera di Cavazza a Williams 10 e 18 luglio 1962, Risposta di Williams, Washington, 3 agosto, sc. 2.
492 AFLC, Lettera di Cavazza a Victor Reuther e Walter Reuther, 18 luglio 1962, sc.1.
Francesco Bello, Fabio Luca Cavazza, la nascita del centro-sinistra e la Nuova Frontiera, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Napoli Federico II, 2016