I libretti di Mal’Aria nascono in Liguria

Fonte: Biblioteca cit. infra

I libretti di Mal’Aria di Arrigo Bugiani
Si tratta di 569 fogli di formato A4 stampati su carta di risulta o di scarto tipografico ripiegati in quattro in modo da formare otto paginette, ognuna delle quali contiene un testo o un disegno. Alla collana dettero il loro apporto numerosi artisti come Manzù, Sassu, Guttuso, Boccioni, Parigi, Rosai, Modigliani, Morandi, Purificato, Conti, Mafai con poeti e prosatori come Ceronetti, Marin, Giotti, Ramous, Caproni, Sbarbaro, Barile, Longanesi, Ungaretti, Montale, Bartolini e tanti altri.
Tutta l’attuazione del disegno editoriale fu portato avanti completamente a proprie spese, essendo lui unico e solo responsabile, era insieme direttore ed operaio, lui progettava, componeva i piombi a mano e spediva il foglietti ultimati.
Le carte – cercate pazientemente da Bugiani in officine, cartiere, pizzicherie, cinema, negozi d’ogni genere – sono le più varie e spesso adattate con il tema e il tono del Libretto, e sempre dichiarate nel colophon dell’ultima pagina: carta satinata, carta larice, carta superaffisso, carta mezzofino, carta pelle aglio, spuntatura da giornale, velina da rifascio, da pacchi della Italsider, da manifesti murali, da volantini, da tovagliato lino, floreale, da drogheria, da inserti notarili, carta di scarto, gelatinosa, pergamena da pescheria, bambagina, povera, di seta papale, di quaderno a numeri, di mercanzia reale, pannosa azzurrina …
Il progetto iniziò nel 1960 e si concluse nel 1994 alla morte dell’editore.
Prima dei libretti
Quando inizia l’avventura dei libretti di Mal’Aria, durante l’estate del 1960, Arrigo Bugiani ha sessantatré anni. Ha pubblicato alcuni libri di prose ed è stato editore della rivista «Mal’aria» (1951-1954). Ha vissuto a Follonica, a Cogoleto, a Torre del Greco, poi di nuovo a Follonica, a Grosseto, e da quattro anni è di nuovo in Liguria. La sua casa è il Tirreno, dove sono collocate le sedi dell’ILVA, l’azienda per cui lavora da quando era adolescente. I libretti sono l’opera di un uomo maturo, il risultato compiuto di una lunga carriera di scrittore-editore. Al loro interno si possono leggere le tracce di un passato che non vuole essere dimenticato e che, anzi, è continuamente ripreso e ricreato.
Intanto, essi si pongono in continuità ideale con un’altra iniziativa editoriale: la rivista «Mal’aria», realizzata a Follonica e a Grosseto e pubblicata a Massa Marittima negli anni tra il 1951 e il 1954.

Lezione di scienzia naturale: reperto didattico accortamente collezionato da Geppina Gazzarrini – Fonte: Biblioteca cit. infra

[…] I libretti, secondo Arrigo, derivano dalla rivista, di cui raccolgono l’eredità. Si legge in un libretto fuori serie (Arrigo Bugiani, I libretti di Mal’Aria. Mossieri intravisti da Dilvo Lotti, Pisa, Cursi, 1977): “La rivista maremmana “Mal’Aria” fu un semplice capriccio di provinciali che si sbizzarrì nel giro di soli nove numeri, negli anni dal 1951 al 1955. E siccome “di cosa nasce cosa e il tempo la governa”, finita la rivista, da essa derivarono foglietti dapprincipio popolareschi: veramente popolareschi, di contenuto e di portamento – non costavano due centesimi – fatti per riprendere cosucce vecchie poco note o dimenticate oppure per mettere alla portata dei poveri il notevole pregio di scrittori e artisti attuali. Ma chi l’avesse detto; si vede che in tali foglietti cosiddetti “Libretti di Mal’Aria”, c’era dentro il seme della continuità, il segno dell’origine, se la passione si ridestava come al tempo di prima; tant’è che rivista e libretti vennero intesi per capire lo stesso affare, una confusione insomma di valenti del resto di trasparente chiarezza. Dev’essere stato che quegli uomini che avevano già sospinto “Mal’Aria” (generosi, stupiti, spregiudicati, nobili, vivaci, altruisti, modelli, liberi bellamente liberi) dettero mano, più tardi, ai libretti, chi in un modo chi in altro modo; e se no più, tutti, per mezzo di penna o matita, certo col soffio dell’animo”.
[…] I libretti di Mal’Aria nascono in Liguria, dove Bugiani si era trasferito per lavoro fin dal 1956 (fra Pegli, Cogoleto – dove aveva già vissuto nel 1939 – e Sampierdarena), nel contesto di una comunità di scrittori e artisti pronti a comprenderne il significato e ad alimentare con le loro opere l’iniziativa dell’amico Arrigo.
Nel 1965 Arrigo, in seguito al pensionamento, sceglie di trasferirsi con la famiglia a Pisa, a una sorta di trivio ideale tra l’originaria Follonica, Firenze (la città di «Frontespizio» e del suo incontro con la letteratura) e la Liguria.

Omaggio a Mozart di Lele Luzzati – Fonte: Biblioteca cit. infra

“Il passaggio da Genova a Pisa – si legge nella Breve storia di Arrigo Bugiani poeta di Orso Bugiani – comportò anche un’evoluzione dei contenuti legata alle caratteristiche dei collaboratori. Infatti, se il periodo genovese, cui appartiene per nascita o concepimento il primo centinaio di libretti, annoverò fra gli autori solamente poeti della parola e della figura e cercatori per diletto, quello pisano vide anche la partecipazione di professionisti della ricerca”.
Dalla tipografia Lombardo di Genova – una bottega artigiana del centro storico della città – il lavoro si sposta alla tipografia Cursi di Pisa, dove – racconta ancora Orso – “Arrigo trascorre una gran quantità di tempo, lavorandoci quasi ogni giorno dalle 6 alle 11 non soltanto per badare a ciò che gli stava a cuore, ma anche per rendere in manodopera almeno un po’ di quello che riceveva da Cursi e dai suoi”.
E se la tipografia è il luogo della realizzazione materiale dei libretti, la casa della famiglia Bugiani diventa il centro di produzione e di distribuzione, lo snodo di una rete sempre più fitta di relazioni gestite attraverso incontri informali, lettere e, ovviamente, libretti, che vengono inviati o consegnati di persona ai destinatari […]
Redazione (p.bernardini@comune.pisa.it), I libretti di Mal’Aria di Arrigo Bugiani, Biblioteca Comunale (SMS BIBLIO) di Pisa