La piccola recensione di oggi è dedicata alla raccolta poetica L’EQUILIBRISTA DI VELLUTO di Anna Cottini, edito nel 2010 dalla Romano editore. Sono passati […] anni è vero, ma questo grazioso libretto non perde il suo fascino , sono circa 60 poesie che l’autrice ama dire siano come una cura per il buonumore , 60 pillole da prendere al bisogno, quando ci si sente tristi o stanchi.
Le poesie di Anna Cottini sono un balsamo per l’anima, una cioccolata calda in una giornata fredda, una coperta che ci avvolge con calore, fanno stare bene. Tutta la raccolta è impostata in modo originale a cominciare dalla prefazione (io sono una dei prefatori…) fatta a due voci da due amici che la conoscono e le vogliono bene. Una mescolanza di vari ingredienti che ci restituisce l’immagine di un’armonia profonda, non sempre versi metrici canonici, qualche raro sonetto, qualche filastrocca, molti versi brevi spesso senari o settenari ma sempre con la musicalità dentro, sempre con un occhi sulla scena della vita.
Non so se il libro è ancora disponibile per l’acquisto comunque per informazioni consiglio di rivolgersi direttamente all’autrice pannacott@interfee.it
Tiziana Curti in questo blog, 2016
doveroso un assaggio di queste poesie
CARRUGGI
Son solo rughe quei vicoli,
o di un palmo le righe
dimora di polvere e fatica,
grani di speranza e passato.
Ma cartaccia è il ricordo
tra le grinze del buio.
Stretto il respiro tra i tetti,
un abbraccio antico
a custodire segreti
di amori da due soldi
a svendere malinconie.
Si apre il fiato di una piazza
dove di trama fantasma
si allarga prepotenza
del marmo di una chiesa:
odore di acquasanta e bestemmie,
cartocci di frittura
e, a colmare le sporte, gli errori.
sapori di spezie,
bagliori di coltelli,
profumi di saponi.
Balconi come occhi quasi assopiti
ma bistrati di caligine e secoli.
Tovaglie a quadretti,
briciole e vino,
avanzi di vita,
smarrimento di artisti
nella seduzione del tempo.
Cade il bicchiere,
si macchia la tovaglia:
sull’ordito la lacrima
si espande. Vino o sangue
a sigillare il mistero.
IL FOGLIO
Non cercarmi nell’amore prestato,
nel sentimento lasciato in un auto
e nemmeno in storie pacate
dove abitudine abbraccia la noia.
Mi trovi dentro un foglio sgualcito
dove la penna lega parole:
linee parallele , a volte oblique
indecise tra sopite emozioni.
Sfiorando i tragitti dell’inchiostro
saprai delle vie del mio pensiero:
s’impigliano e improvvise si sciolgono
nell’assopimento di una virgola,
poi volano in un verso senza rima
dove scivolano come in sogno
quelle cose che parlano d’amore.
Nel foglio sosta un’attimo la vita.
Lo troverai in una tasca, piegato,
nel vecchio cappotto che ti va stretto:
sarà un fermo-immagine inaspettato,
sapore di carezza e cioccolato.