La Soldanella alpina è fra le prime forme di vita ad esplodere, fra le erbe ancora ingiallite dal lungo sonno invernale

Soldanella alpina – Fonte: Wikipedia

Durante lo scioglimento primaverile dei nevai presenti sulle pendici di ogni montagna ligure trovare un gruppo di “Soldanelle” fiorite è certamente una delle più affascinanti occasioni d’incontro con il mondo delle piante.
Le sue deboli corolle pendenti alla sommità di steli graziosamente ricurvi si elevano fra le falde della neve fondente; ma anche al di sotto del manto nevoso la Soldanella è già perfettamente attrezzata ed abituata a sfruttare le piccole cavità che le si formano intorno per iniziare il suo precoce ciclo biologico.  Le prime foglioline cuoiose color verde cupo e le gemme scure dei fiori al loro primo contatto con la neve, cominciano a liquefarla anticipatamente perché assorbono il caldo solare meglio di quanto non faccia, con il suo candore, la neve stessa che, infatti, è destinata a rifletterlo.
La fioritura della Soldanella dura per tutto il periodo di scorrimento delle acque di fusione sul terreno gelato e la pianta vegeta meglio nelle località in cui la coltre di neve dura a più a lungo.
Pianta protetta in molti paesi europei ed in quelle regioni, che da tempo hanno predisposto doverose norme di salvaguardia per le specie animali e vegetali più esposte ai pericoli di estinzione, la Soldanella alpina è fra le prime forme di vita ad esplodere, fra le erbe ancora ingiallite dal lungo sonno invernale.

Il nome, coniato dal botanico francese Clusius o secondo altri da Linneo, deriva con tutta evidenza dal termine latino “solidus”, per sottolineare la forma circolare delle sue foglie rotonde che rassomigliano sorprendentemente ad una moneta.

La Soldanella, secondo Adriano Fiori, oppure le Soldanella, secondo le più recenti Flore nazionali che ne elencano da quattro a cinque differenti specie, sono fra le più tipiche rappresentanti della flora dei luoghi umidi delle nostre montagne ad altitudini comprese fra i 1000 ed i 2000 metri.  Proprio in questo orizzonte, in particolare sui rilievi dell’Europa centrale, le “Soldanelle” possono essere considerate fra le specie più originali ed interessanti anzitutto in relazione alla loro forma delicata ed elegante definita poeticamente da Favarger: “Una piccola campana agitata dalla brezza che scampanella per festeggiare la venuta della primavera, un carillon muto che contemporaneamente trasmette il misterioso messaggio alle altre piante ancora sepolte dalla neve”.
Probabilmente originata da lontane specie asiatiche delle quali si è persa la traccia, la Soldanella, secondo recenti ipotesi, sarebbe giunta, in epoca terziaria, sulle nostre Alpi rimanendovi tuttora come vivente testimonianza delle sue grandi doti di adattabilità alle variazioni ambientali esercitate dai massicci alpini durante i loro innalzamenti.
E’ anche da sottolineare un aspetto che le rende ancora più interessanti, una curiosità facilmente rilevabile se si ha la fortuna di incontrare tutte assieme le specie accreditate alla flora nazionale.
Si può constatare infatti che la Soldanella montana, la Soldanella alpina e la Soldanella minima conservano per grandi linee la medesima struttura fondamentale, variando quasi solamente nelle dimensioni e nel contorno fogliare come se l’una fosse per le altre un ingrandimento oppure una miniatura.
In totale al genere Soldanella sono accreditate una mezza dozzina di specie con area di diffusione limitata alle montagne dell’Europa centrale e meridionale, tra i 1000 e i 3000 metri di quota.

Nella nostra regione ligure la sola Soldanella alpina si trova presente con una certa abbondanza nelle località più elevate degli Appennini ed in tutte le zone umide delle Alpi Liguri e Marittime.
Nonostante ciò le genti liguri non hanno espresso per loro quella tangibile forma di considerazione che si materializza nella nascita di battesimi dialettali.
Soldanella alpina L. (V- VII. Nasce nei prati e nelle radure boschive dai 100 sino ai 2500m) E’ una piccola pianta con radici bianche ed intrecciate, piccoli fusticini ascendenti , arrossati superiormente e pendenti, alti sino a 15cm. Le foglie sono tutte radicali cordato subrotonde, lungamente picciolate, spesse e cuoiose. I fiori, in numero da 2 a 4, bianchi, azzurri o violacei, sono sempre più o meno reclinati verso il basso, hanno la corolla campanulata con frange accentuate e stilo sporgente.

Come raccoglierle e coltivarle
Anche la Soldanella alpina è stata portata dagli orticoltori nella vita artificiale del giardino roccioso dove può prosperare agevolmente in un composto di terra di brugo, mescolata a sfatticcio di prato.
Il suo migliore insediamento si ottiene nelle tasche delle roccaglie dove sia possibile assicurare la dovuta umidità, ma è sovente coltivata in terrine ripiene di sfagno, munite di fori e ben drenate che permettono di ammirarne le rilevanti doti ornamentali.
La divisione dei cespi avviene a primavera, dopo la fioritura; il trapianto per la radicazione in cassone freddo in terriccio di foglie, torba e ghiaia, innaffiando con frequenza permette di moltiplicare agevolmente le “Soldanelle” che andranno mantenute sino all’inverno successivo per la messa a dimora definitiva. Il suo maggior pregio è la precocità di fioritura, il sua difetto la minima durata.

Alfredo Moreschi