La paura a volte evitava il castigo

Lavori di archeologia per riscoprire un passato non molto lontano quando i vecchi erano ascoltati.
I bambini di ieri erano tenuti a bada con leggende spaventose che gli adulti si tramandavano.
Il più terrificante sicuramente quello con la testa di un gallo il corpo di un serpente squamoso dallo sguardo mortifero.
Bastava guardarlo negli occhi per essere annientati.
Solo se avesse guardato la sua immagine riflessa si sarebbe autoeliminato.

Il Basilisco!
Che bello sarebbe usare uno specchio in cui far guardare quasi tutta la nostra attuale classe politica!
Autofulminati!!!!
Il Gatu Maimun lo ricordo nel linguaggio dei miei e annunciava un probabile e imminente castigo.
Di questo non c’era un’immagine definita e per questo forse ancor più temibile.
L’Angö (ramarro) dicevano i vecchi, “chelu che u ve u vö”.
Noi di lui ci ricordiamo ancora oggi benissimo.
Io e mia sorella e se ci fosse ancora anche la mamma, seppur mai lo abbiamo visto.
La nonna Adelina, lei, sí, diceva di averlo incontrato.
Grande, orribile, pericoloso.
Stava dentro l’anfratto di un muro che circondava la vecchia vigna dei bisnonni.
Anche Catin la bisnonna ne raccontava con paura.
Si mostrava solo al sesso femminile per spaventarlo a morte.
Fatto sta che tutte le femmine della famiglia addette alla raccolta dell’uva rifiutava di farlo nella zona pericolosa.
Dovevamo rinunciare a gustare le uve migliori perché proprio in quell’angolo c’era il moscatello bianco e quello nero di Amburgo.
Dolcissimi da far bruciare la gola.
Toccava agli uomini increduli alle favole e del resto sicuri che l’Angö non si sarebbe mostrato loro.
Chissà non fosse una leggenda ormai consolidata nel tempo e non ci fosse nessun rettile mostruoso nel buco.
Ma la nonna diceva, state attente, «quello che piglia non lo molla più».
E vedevamo la nostra mano nelle sue fauci.
Senza ritorno.
La paura inculcata da bambine anche da adulte è rimasta.
Se ritorniamo da quelle parti ormai abbandonate facciamo il giro largo.
Chissà se l’Angö centenario o i suoi eredi vivono ancora là?

Gris de lin